Quattordicesima puntata

Photo by Kurtz H. Ciattanuga – Personal Collection

Photo by Kurtz H. Ciattanuga – Personal Collection

L’impensabile è avvenuto. Dagli abissi spaziotemporali ove pensavamo fosse deceduto in aspra pugna contro l’odiato nemico, ha fatto capolino l’ingignir Marco Lanaro, uno degli innumerevoli giovani eroi che hanno combattuto per i Sacri Valori del nostro amato Friuli sotto lo stendardo dell’ineffabile Comandante Hagbard Celine, l’ormai leggendaria Bandiera Bianca. L’ingignir allunga la lista dei prodi combattenti sopravvissuti alla pugna postatomica, il cui unico superstite inizialmente postulato dalla storiografia ufficiale pareva essere il Cavalier Lisandri Codut. Impossibile non citare in questa sede l’ardito poeta guerriero Carlo Gulmini, che abbiamo scoperto con vero piacere essere ancora vivo nella scorsa stagione di ALLONSANFAN.

Non possiamo in ogni caso non commuoverci ascoltando le parole colme di gratitudine e ammirazione generosamente spese dal sopravvissuto ingignir per onorare la memoria del – mai abbastanza compianto – ineffabile Comandante Hagbard Celine. Non possiamo invece non palesare profonde perplessità nei confronti di certe affermazioni sprezzanti che non rendono certo onore alla figura dell’allora fido luogotenente del Comandante, il Cavaliere Lisandri Codutti, esternate con eccessiva leggerezza e pressapochismo dall’ingignir. Probabilmente questo suo atteggiamento scarsamente riflessivo può essere spiegato dalla profondità dei traumi psichici riportati durante l’aspra pugna a difesa dei Sacri Valori del nostro amato Friuli. Non possiamo non lodare il come sempre eccelso Filolao, che con ferme ma modulate riflessioni ad ampio spettro semantico ha cercato di ricondurre il pensiero lanariano nell’alveo di una più consona morigeratezza espositiva. In effetti l’ingignir ha palesato un comportamento di difficile interpretazione, alternando momenti di alto spessore intellettuale – manifestando una rara competenza sulla storia del Patriarcato di Aquileia, tanto da sembrare a tratti quasi di essere in grado di interloquire alla pari con l’eccelso Filolao – a periodi di parziale obnubilamento psichico, durante i quali la sua capacità espressiva è parsa essere alquanto approssimativa. Esperti di alto livello accademico stanno ancora cercando di fornire una cornice interpretativa all’interno della quale potere meglio collocare la dissertazione lanariana sulla presunta manipolabilità dell’uomo moderno, che vivrebbe in una situazione dimentica della libertà primigenia. Ma invitiamo all’ascolto dell’odierna puntata per meglio cogliere il suo – forse troppo – articolato pensiero.

In ogni caso all’ingignir Marco Lanaro va tutta la nostra riconoscenza: onore e lode ai prodi guerrieri che in tempi eroici e lontani – ormai del tutto tramontati, ahimé – hanno fatto da scudo con i loro giovani corpi martoriati – ma onusti di imperitura gloria – alla nostra Piccola Patria. Un fulgido esempio di specchiata moralità, spirito di indomito sacrificio e amore di giustizia, valori ormai dimenticati dalle nuove generazioni, perse nel contemporaneo Spirito del Tempo, permeato da un inane chiacchiericcio autoreferenziale alieno a ogni tensione teleologica.

Va comunque precisato che le intemperanze lanariane si sono verificate solo all’inizio della trasmissione, quando il Cavaliere era (al momento inspiegabilmente) assente. Quando ormai pareva essere stata persa ogni speranza di rintracciarlo, Lisandri ha fatto ingresso nello studio di Radio Onde Furlane con il suo consueto stile altamente espressivo, fornendo una più che comprensibile spiegazione al suo ritardo: l’ennesima aggressione dell’odioso orso Bepo. Non possiamo non abbracciare idealmente il Cavaliere, profondamente traumatizzato dall’avversità degli accadimenti, tanto emotivamente colpito da confondere le locuzioni orso Bepo e Bepi Kinski, locuzioni formate da aggregati allofoni che rendono facile un loro inconsapevole interscambio fonetico. Cogliamo l’occasione per prendere quindi le distanze dai facinorosi qualunquisti che millantano una non scientificamente dimostrabile sovrapposizione tra le figure dell’infame orso Bepo e la bieca figura di Bepi Kinski. Invitiamo con ferma cortesia questi tristi figuri sputasentenze a dedicarsi al placido lavoro agreste, più consono alle loro precaria capacità cognitiva.

Non possiamo non inchinarci innanzi alla fine arguzia dell’eccelso Filolao, capace di cogliere l’attimo fugace onde permettere un proficuo confronto tra le capacità poetiche dell’ingignir Marco Lanaro e quelle del Cavalier Codutti. Non possiamo non inchinarci davanti alla profondità del dibattito scaturito dopo la lettura di un cult della produzione lanariana, l’ormai notissima Trieste, alla quale un sempre più ispirato Lisandri ha risposto con la declamazione del suo ultimo haiku friulano: Ciuf Ciuf.

Il post a commento di una puntata di tale spessore culturale non poteva non essere degnamente ornata da un capolavoro visivo realizzato dal noto artista contemporaneo friulano Kurtz H. Ciattanuga: trattasi dell’opera figurativa Eternal Youth, un must della Discaric Art. L’abilità di Kurtz H. nel guidare in modo sottile l’attenzione visiva dell’osservatore verso una tensione dinamica – facendo leva sinergicamente sui ricordi archetipici del genere umano e sul geniale accostamento dei pattern ottici paradigmatici – ha raggiunto una dimensione parossistica innanzi alla quale ci inchiniamo in muta deferenza. Grazie, Kurtz. H.

Dopo avere doverosamente ringraziato il come sempre più che affidabile Sandro Zavagno per il suo impeccabile lavoro in regia e la Professoressa Rachele per la sua preziosa rubrica culturale – rubrica della quale trovate l’elenco dei temi principali nella colonna qua a fianco – ricordiamo ai nostri fedeli lettori ed ascoltatori che la prossima puntata della stagione di ALLONSANFAN – Back to the Zeitgeist andrà in onda lunedì 13 aprile, come sempre alle ore 21.

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